Nonostante sembra che il mondo stia andando verso la giusta direzione, le differenze di genere sul lavoro sono ancora tante. Le stesse, inoltre, si ripercuotono sulla vita privata con alcune scelte personali che la maggior parte delle donne ha dovuto fare sul piano professionale e privato.
Facciamo chiarezza in merito a questo argomento complesso.
Differenze di genere sul lavoro e ripercussioni
Si vede da qualche tempo un piccolo spiraglio, mettendo in primo piano una condizione personale che non guarda in faccia uomo e donna. Nella maggior parte delle famiglie si collabora per mantenere un equilibrio, soprattutto se ci sono dei figli.
Nonostante queste novità in campo familiare, la disparità salariale e il trattamento differente tra uomini e donne nell’ambiente lavorativo è ancora molto presente. Questo, secondo gli esperti che hanno analizzato la situazione, ha delle conseguenze altamente negative anche sul proprio stato sociale – personale e familiare.
È inutile ribadire di come si faccia pressione sulle donne, chiedendo loro di scegliere – seppur non direttamente – tra lavoro e famiglia. Oppure, non meno importante, se continuare a ricoprire ruoli importanti seppur con un salario minore di quello “maschile”. I dati statistici sul lavoro femminile parlano chiaro e danno una visione d’insieme non positiva.
A complicare ancora di più le cose, la pandemia da Covid 19 ha portato moltissime persone dinanzi alla scelta – anche dopo che si è tornati a lavorare in presenza. Nonostante le riunioni per parlare di discriminazioni, salari differenti e scelte che le donne si trovano a fare non si è arrivati a nulla di concreto.
Le donne con figli devono scegliere e si trovano spesso costrette a fare un passo indietro, mentre quelle senza figli non possono dire mai di no perché non hanno “un impegno così importante da portare avanti”. In ogni caso, per la categoria femminile, lavorare diventa sempre più difficile.
Congedi Covid e lavoro femminile
Come accennato, rispetto a qualche anno fa le cose sembrano essere migliorate. Ci sono comunque famiglie che possono organizzarsi, dove il padre ricopre il ruolo che gli spetta anche quando la madre non è presente per lavoro.
Ovviamente, i dati parlano di una percentuale fin troppo bassa, mentre gli stipendi restano sempre indietro e più bassi dei colleghi uomini. Le occupazioni dirigenziali sono ancora mirate verso il genere maschile, pochissime donne infatti ricoprono alcuni ruoli importanti nella società.
Molto spesso, le differenze sostanziali nascono in famiglia senza una ripartizione corretta dei ruoli e dei compiti. Perché una donna dovrebbe lavorare e svolgere anche tutti i compi di casa e famiglia? In una coppia dove la comunicazione è al primo posto, la ripartizione di tutti i compiti è una cosa naturale e gestita al meglio. La mentalità cambia, anche se il 51% degli italiani è convinto che il ruolo di una donna sia a casa a badare ai figli e alla famiglia.
L’Italia, da questo punto di vista, rappresenta il Paese più indietro in merito a questo aspetto e la prima battaglia è proprio eliminare la differenza di genere dai ruoli sino al salario.