Nato come uno strumento per mettere in comunicazione le persone, oggi è questo e molto altro ancora. Ma chi ha inventato il telefono?
Al giorno d’oggi, quasi ci risulta strano parlare di telefono. La nostra generazione ha forse più familiarità con la parola ‘smartphone’. Quello che oggi usiamo per scattare selfie, cronometrare le prestazioni sportive o fare video di recite scolastiche, però, nasce proprio con il nome di telefono: la sua funzione era assai più limitata di quella che vanta adesso, ma oltre 150 anni fa questo strumento apriva la strada ad una grandissima rivoluzione tecnologica.
Collocare cronologicamente la scoperta del telefono non è semplice come si crede, poiché sulla sua ‘creazione’ ruota da tempo un grosso alone di mistero. Chi ha inventato il telefono? Per molti fu l’italiano Antonio Meucci ma per tanti altri non è proprio così.
Alla luce di queste sempre più profonde divergenze, possiamo quasi dire che il telefono sia stato un’invenzione collettiva e figlia dell’ingegno, del potenziale creativo e della voglia di contatto con il prossimo dell’uomo.
Con l’articolo di oggi partiremo per un viaggio nel tempo, provando a dare il giusto merito a ciascuno degli inventori del telefono.
Antonio Meucci
È ad Antonio Meucci che in molti attribuiscono l’invenzione del telefono. L’inventore fiorentino s’ingegnò infatti a lungo nella messa in pratica di esperimenti volti a trasferire la voce per via elettrica. Siamo nel 1849 e, durante una di queste sperimentazioni, Antonio Meucci diventò il primo uomo al mondo ad aver permesso quest’operazione. L’apparecchio inventato all’epoca era assai distante dall’immagine del telefono così come noi lo conosciamo, ma gli intenti e le funzioni erano esattamente quelle di un importante mezzo di comunicazione. Meucci diede alla sua invenzione il nome di elettrofono. Il principale problema di questa invenzione fu però quella di non essere brevettata. Ai tempi l’inventore, trasferitosi a New York, non navigava affatto nell’oro e non riuscì dunque a trovare la cifra necessaria a registrare la sua ideazione.
Innocenzo Manzetti
Quando si parla di invenzione del telefono, in molti fanno il nome di Innocenzo Manzetti: come abbiamo detto, le opinioni sul tema spesso divergono.
A quanto pare, nel 1865, nella città di Aosta, accadde che un giovane inventore presentò il suo innovativo e brillante progetto. Il telefono di Manzetti, a differenza di quello di Meucci, appariva perfettamente funzionante. Anche questa volta, parliamo di un’attribuzione di merito non certificata, poiché neanche Manzetti pensò di brevettare l’invenzione. Una mancanza che gli costò la paternità del progetto.
Alexander Graham Bell
Fu Alexander Graham Bell, noto inventore scozzese, a prendersi il merito della scoperta del telefono. Nel 1876 questo registrò l’invenzione e con la nascita della sua compagnia telefonica riuscì a costruire un impero da cifre vertiginose.
L’inventore ufficiale del telefono, per questa ragione, ha avuto per molto tempo il suo nome, specie nel Regno Unito che ne rivendica con orgoglio la paternità di patria.
Meucci per il suo lieto fine dovrà quindi aspettare l’11 giugno del 2002, quando il Congresso
degli Stati Uniti d’America lo proclamerà unico e vero inventore del primo apparecchio telefonico.