Oggi proviamo a rispondere ad un piccolo quesito riguardante la grammatica italiana. Nelle righe che seguono impareremo quando si usa il punto e virgola.

La grammatica italiana è assai complessa e talvolta, per essere applicata correttamente, richiede una certa attenzione.

Ci sono casi in cui afferrare la corretta applicazione di una regola può risultare un po’ difficile e altri ancora in cui si ha bisogno di un ripasso per ricordare con esattezza le norme che regolano la correzione di un testo.

Nel caso del punto e virgola tutto si fa ancora più complesso, poiché molte volte gioca un ruolo cruciale lo stile utilizzato dall’autore: Joyce e il suo flusso di coscienza sono un chiaro esempio di quanto il ritmo e lo stile della scrittura riescano talvolta ad influire sulla comunicazione.

Sebbene la forma e la tecnica incidano su un testo, ci sono casi in cui proprio non si può sfuggire alle rigide logiche della grammatica. Vediamo quali sono.

Quando si usa il punto e virgola?

Durante la lettura, il segno del punto sovrapposto da una virgola sta ad indicare una pausa più lunga di una virgola e meno rispetto a quella che segue il punto alla fine del periodo.

Caso n.1

Questo segno di punteggiatura si usa per esprimere la fine del concetto comunicato nella frase appena precedente e il ricollegamento al senso generale del periodo.  Il punto e virgola, dunque, non si sostituisce al punto (che invece chiude perfettamente una riflessione) ma un concetto di secondaria importanza espresso nella frase che lo precede.

Facciamo un esempio:

 “Sara ama andare al parco con Jhonny, il suo fidato amico a quattro zampe; cammina fino al lago e si stende sulle sue quiete sponde” 

Caso n.2

Un altro caso in cui ci si può servire del punto e virgola è quando ci si trova a dover gestire un periodo complesso o a tradurre in parole un pensiero molto attorcigliato.

Ecco un altro esempio:

“Oggi andrò al mare: è una bella giornata, fuori c’è un gran sole; più tardi mi raggiungerà Serena”  

Caso n. 3

Il punto e virgola va obbligatoriamente inserito nelle frasi in cui compaiono enumerazioni. Quando bisogna elencare elementi accomunati da un unico fattore o da una collettiva appartenenza.

Vediamo in che modo va inserito questo segno di interpunzione.

“La osservai con attenzione: i capelli erano biondi; gli occhi, azzurri; la pelle, diafana”

Il punto e virgola oggi

Oggi purtroppo l’uso del punto e virgola si è quasi completamente estinto. In molti infatti tendono a sostituirlo con un punto, per favorire la sintesi o la concisione di un testo e non perdersi in periodi troppo arzigogolati. Tanti altri autori invece gli preferiscono la virgola per una questione di comodità o perché ne confondono le rispettive funzioni.

Così questo segno di interpunzione è caduto ormai in disuso, finendo per comparire solo nei saggi o nei manuali. In realtà, anche nella narrazione, il punto e virgola ha il suo imprescindibile e personalissimo ruolo; come ad esempio quello di dare alla lettura il giusto ritmo.