Quando si occupa di una persona non più autosufficiente, una delle decisioni più difficili e importanti da prendere è sicuramente la scelta del trasferimento del soggetto in una struttura di riposo.

In queste strutture il ricovero avviene principalmente per due motivi: il benessere e la sicurezza dell’anziano e di tutta la famiglia.

Purtroppo rimane un discorso difficile da affrontare, proprio per questo motivo abbiamo deciso di  confrontarci insieme a Casa di Riposo & Casa Protetta Albergo Self  che da ormai trent’anni si occupa del benessere e dell’assistenza per anziani a Rimini, offrendo assistenza sanitaria e una costante lotta contro la solitudine dell’anziano.

Questo articolo vuole parlare proprio di questo: conoscere i rischi del trasferimento dell’anziano in una struttura di riposo. 

il trasferimento in una casa di riposo: le emozioni e i sensi di colpa dei famigliari e dell’anziano

Quando si decide di optare per il trasferimento di una persona in una struttura per anziani rimane l’ultima alternativa per diverse motivazioni:

  1. fattore economico: come prima motivazione vogliamo parlare del fatto economico, in quanto spesa da pagare raggiunge una soglia abbastanza impegnativa, soprattutto nei casi in cui non tutti possono dare un contributo economico.
  2. Fattore emotivo dei membri famigliari: un altro motivo si presenta solitamente dalle emozioni che i famigliari provano, i sensi di colpa sono sempre al primo posto in quanto si traducono nella paura di fare all’anziano un torto, provando una terribile sensazione di abbandono.
  3. Fattore emotivo dell’anziano: come ultima problematica vogliamo affrontare come l’anziano si possa sentire, facendo resistenza e complicando l’intera situazione.

Il trasferimento dell’anziano in una struttura quindi è un evento molto critico e parecchio stressante per entrambe le parti.

Se vogliamo tenere in considerazione il livello psicologico, abbandonare la propria casa, i ricordi può diventare una sofferenza.

Il trasferimento in una casa di riposo: il ruolo della nostra casa

Durante l’arco della nostra vita,  ognuno di noi sviluppa un naturale attaccamento per l’ambiente in cui siamo vissuti,  ti consigliamo di leggere l’articolo “in che modo ci leghiamo all’ambiente” per comprendere meglio il ruolo della propria casa.

Il ruolo dell’abitazione è fondamentale, in quanto è il principale  fattore che determina ciò che siamo, i legami costruiti e tutti i bisogni psicologici, infatti all’interno della struttura l’anziano potrebbe sentire la mancanza di alcuni fattori:

  • la privacy e il controllo esclusivo dei propri spazi, basta immaginare come ci si senta poco a proprio agio quando ci si trova in una camera da letto che non sia la propria;
  • il bisogno di stabilità e continuità;
  • la coltivazione dei propri bisogni e la coltivazione di relazioni;
  • personalizzare l’ambiente in cui si vive, esprimendo la propria identità.

Durante l’invecchiamento la casa diventa un luogo in cui poter essere autonomo il più possibile, infatti durante il trasferimento ci possono essere dei segnali che indicano difficoltà cognitive più o meno evidenti nel soggetto.

Spesso si pensa che una struttura di riposo o una casa protetta più vicina alla famiglia possa essere la soluzione più valida ma a volte risulta il contrario,  in molti casi può rappresentare una minaccia fisico e mentale nella vita dell’anziano.

Il trasferimento in una casa di riposo: i rischi a cui si va incontro

Tra i principali rischi a cui si va in conto scegliendo l’opzione del trasferimento dell’anziano in una struttura di riposo potrebbero essere svariate, tra cui:

  • sentirsi minacciato all’interno del proprio spazio personale
  • sentirsi distaccato da tutto ciò era nella sua vita, casa, famiglia
  • sentirsi costretti ad una convivenza e quindi una socializzazione forzata
  • sentirsi continuamente controllati